Si estende piatto nella calma quiete
di un azzurro incolore, che si ripete
se è agitato abbatte sulle coste amate
le sue onde furiose, irate
Accarezza l'animo, con la sua brezza
di chi lo naviga e lo apprezza
ma è capace anche di portar sventura
a chi lo maltratta perché ne ha paura
Se lo giudicassi dall'aspetto piatto
lo vedrei noioso, vanitoso o matto
se lo giudicassi in un istante d'ira
ne vedrei già l'onda che allo scoglio mira
Se lo giudicassi solo in una notte
subirei l'inganno che le navi inghiotte
se lo giudicassi come un mio nemico
mi vedrei sconfitto dall'ardore antico
Voglio giudicarlo essendo una bottiglia
che affondando cerca meraviglia
va verso gli abissi, senza aver timore
della profondità, del buio incolore
Quali meraviglie, quante le sorprese
di luce propria accese
altro che le onde, altro che la brezza
è un'indescrivibile bellezza
Cara mia bottiglia fammi navigante
buttami nel mare errante
anche se non torno per qualche sventura
io vedrò gli abissi, non ho più paura.
(Dario Franco - 2012)
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