lunedì 8 ottobre 2012

DISILLUSIONE - ASSIOMA

Arriva un momento nella vita in cui ci si disillude... e si comprende che molte di quelle utopiche realtà che abbiamo sognato non sono altro che raltà immaginarie e irrealizzabili... come la bontà umana, la libertà, l'uguaglianza, la felicità che duri per sempre, e così via!!! Il destino che accomuna queste utopie è quello di "esser sogno e di volare via"...!!! Di loro non rimane che un residuo nella mente umana, un modello che, disilludendoci, ci conduce verso la malinconia...
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Disillusione
(Dario Franco)

Eccomi, trascinato dal vento in corsa
di un mondo che va di fretta e stringe in una morsa.
Se leggi qui sulla porta dei miei pensieri
vi leggerai quale illuso ero fino a ieri.

Credevo nella buona e la cattiva sorte
la leggevo nella mente mia e su molte altre porte
credevo alla felicità innata in ogni umore
e credevo nella bontà presente in ogni cuore

Scritte lì, parafrasi di una passione
parole che sono i segni di un'illusione
rinchiuse lì, nelle prigioni della mia mente
immaginarie, ma non esistono realmente.

Rit:  Ma il destino di un'utopia
è d'esser sogno e di volare via
così mi ritorna la malinconia e vado via
cancellando quella magia
di un mondo che era solo nella mente mia.


Rieccomi a riscrivere i miei pensieri
conscio della realtà e dell'illuso che ero fino a ieri
ora credo che il mondo stringa sempre più la morsa
e la libertà si dissolve nel vento in corsa
Credevo di esser libero e mi accorgo adesso
che il mondo ci rende schiavi sempre più spesso
credevo che tutti gli uomini fossero uguali
ma non mi avevano detto che erano solo ideali

Rit:  Ma il destino....

giovedì 6 settembre 2012

LA STRADA DELLA VITA

E' la prima canzone che ho scritto... avevo 19 anni!!! La vita viene paragonata a una strada che si percorre dall'alba fino al tramonto... Ad ogni bivio ci sono persone che svoltano e vanno via, altre che si incontrano e che fanno un pezzo di strada con te... poi c'è chi si perde perché va troppo piano o troppo veloce e chi ha sbagliato strada e non sa come rimediare. Una strada che, per tutti, è in salita... e che si percorre su "un'auto che viaggia a fatica", dove l'auto non è altro che il nostro corpo.
Il resto lo lascio scoprire a voi :)


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La strada della vita
(Dario Franco)

      
Percorri una strada che è sempre in salita
la percorri su un'auto che viaggia a fatica
percorri una strada dettata da un sogno
    che è lì nella tua mente, il suo piccolo regno.

Eh, quanti altri incontrerai,
che inseguono sogni e trovano guai
Eh, quanti altri andranno via,
perchè cambiano strada, o perdono la scia.

C'è chi dice che è bello andare all'avventura
fregarsene dei sogni e della paura
c'è chi dice che, in fondo, ognuno ha una meta
ti ci porta quel viaggio, ma se ne trovi l'uscita.

Ma quanta gente incontrerai
prima ti si affianca, poi svolta e se ne va.
Eh, quanta strada condividerai
con gente che ami e ti abbandonerà.

Si dice che Dio ci ha dato un percorso
e che un grande futuro ci verrà in soccorso
poi c'è chi è così triste che ha perso la fede
e che in questo futuro ormai neanche ci crede.

Ma negli occhi quella strada avrà
e con o senza la fede la percorrerà
e scoprirà che la salita
non è altro che, infondo, tutta la sua vita

Sulla via della vita si impara a sognare
sulla via della vita si impara ad amare
ma è una strada in salita e impari a soffrire
è una via senza meta, dove puoi solo vagare

in quell'enorme labirinto
che le scelte che hai fatto da sole hanno dipinto
e ignorando la tua via
speri solo in qualcuno che faccia compagnia (x 2)

Percorri una strada in cui al meriggio
il vento i capelli ti tinge di grigio
nell'auto risuona il pianto di un bambino
e tu gli racconti di quand'eri piccino.

E poi anche lui la sua strada avrà
da percorrere insieme a chi sceglierà
di accompagnare lungo il suo percorso
fino a ripensare al tempo che è trascorso
perchè solo i ricordi al tempo non cedono il passo.

lunedì 30 aprile 2012

INNO ALLA VITA



Continua la metafora perfetta della vita: un viaggio che si percorre su una strada dall'alba fino al tramonto. L'alba è la nascita, che con gli occhi chiusi emerge dalla notte buia...il tramonto è la morte, col sole che affoga nel mare, come l'uomo che scompare nel nulla!!!
A sopravvivere a questo viaggio è solo lo scomparire... lo sprofondare nel vuoto dei ricordi.
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venerdì 24 febbraio 2012

IL FABBRICANTE DI VOCI

UNA CANZONE ALLA RICERCA DI DIO

L'essere umano, descritto nel suo "tuffo nel vuoto" alla ricerca di "un seme che cresce senza terra", cioè di un Dio, o di un'entità che spieghi il Mondo. Non trovando la voce di Dio, l'uomo ha il terrore che non esista, così colma questo vuoto (questo silenzio) inventando lui stesso la voce di Dio,fino a diventare un "Fabbricante di voci"



Alla ricerca nel vuoto mi sono lanciato
per trovare la radice del mondo
assaggiarne il sapore mi avrebbe saziato
dopo secoli passati aspettando

Secoli di viaggi metafisici
a ritroso nel tempo
alla ricerca del seme che cresce senza terra
a differenza dei fiori di campo

Ma la ricerca mi ha lasciato in un vuoto impenetrabile
senza aver trovato il seme
non sono riuscito a spiegare l'impossibile
e nel mondo quell'assenza si teme

Amo il pensiero che ho di te
perché mi apre le porte dell'immenso
ma odio il fatto che l'infinito
sia il pensiero di un non senso

Rit:
Che fine ha fatto la promessa di paternità?
Rimane solo tra i malati di credulità
è l'incertezza che, da sempre, si sa
si avvicina di più ad una verità

Ti cercavo e non so cosa sei
Ti volevo, ma non so dove sei
Ti imploravo, e non so cosa puoi
Ti pregavo, ma non so cosa vuoi

Credevo che il mondo andasse spiegato
e ne cercavo le ragioni
ho scoperto che nessuna lo ha mai rivelato
tra le milioni di milioni

ho cercato la più strana delle voci
che mi ispirasse onnipotenza
ho trovato quella assordante di chi tace
il silenzio, che sa di assenza

il silenzio è compagno del vuoto:
fabbricante di paura
l'uomo crede di esser sordo e timoroso
inventa voci con premura

Amo la sensazione di certezza
che spinge gli uomini a sperare
ma odio quella eccessiva sicurezza
che li spinge anche a rinunciare

Rit (x2)

lunedì 13 febbraio 2012

IMMONDIA - Una canzone sull'Italia di oggi: un disastro costante sotto la guida di comparse corrotte


IMMONDIA è il nome che rappresenta al meglio il nostro paese in quest'epoca di corruzione, di ineguaglianza, di ingiustizia sociale e chi più ne ha più ne metta!!! Rappresenta un paese che ha avuto l'indecenza di passare dall'epoca fiorente dell'antica Grecia e dell'impero romano alla società attuale, che è molto più di una semplice degenerazione dell'antico splendore. La canzone racconta questa involuzione storico-sociale, lasciando la speranza che arrivino uomini che riescano a trascinare le masse verso la svolta, in modo tale che l'Immondia di oggi possa risorgere e ritornare alla grandezza di un tempo, riprendendosi il centro del Mondo. 


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giovedì 2 febbraio 2012

E LA MIA "RINO" ARRIVA IN RADIO

IERI, 1 FEBBRAIO 2012, UNA MIA CANZONE PER LA PRIMA VOLTA ARRIVA IN RADIO.... SULLE OTTIME FREQUENZE DI RADIO DELTA 2000.

E' DAVVERO EMOZIONANTE AUTO ASCOLTARSI IN RADIO... NE SONO STATO FELICE!!!

UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE PER QUESTO EVENTO VA A ROSARIO RIZZUTO, CHE HA VOLUTO FARMI QUESTA BELLISSIMA SORPRESA...MANDANDO IL MIO PEZZO "RINO" DURANTE IL SUO SPETTACOLO.

GRAZIE ROSARIO...GRAZIE DI CUORE!!! :D

LETTERA DI UN PADRE A DIO







La canzone nasce per una serata dedicata alla scomparsa di molti giovani, a causa di incidenti stradali o di altre fatalità.


LETTERA DI UN PADRE A DIO è la descrizione del momento di rabbia di un padre, il quale, dopo aver perso il figlio in un incidente stradale, non riesce ancora a rassegnarsi...né a trovare un perché sia successo proprio a lui, proprio a suo figlio. A questo padre non rimane che porre questo "perché" all'unico che, forse, potrebbe rispondergli: DIO...e un tale momento di rabbia assume la forma di una lettera...appunto una lettera a Dio.

DEDICATA A TUTTI COLORO CHE HANNO PERSO UNA PERSONA CARA!!!


Buon ascolto a tutti!!!



LETTERA DI UN PADRE A DIO
Dario Franco

Caro Dio, sono io,
quello al quale hai sottratto il figlio suo;
lo stesso che ti ha sempre pregato
 e che sempre ti ha lodato,
lo stesso che ormai ti ha rinnegato
perchè da te sono stato tradito,
dopo che ti avevo pregato
di proteggere i miei cari,
ma non mi hai ascoltato;
dopo che il mio caro fanciullo
alla tua parola avevo guidato
e tu, senza premura,
non lo hai risparmiato.

Caro Dio, tu lo saprai
che dolore ogni notte sognare lo schianto
il rumore delle lamiere,
 i fischi delle sirene
e della gente intorno le urla e il pianto.
Dopo tutto quello che è stato,
dopo tutto ciò che ho subito
neanche in sonno questo dolore mi hai risparmiato
e pensare alle belle parole
che di te mi hanno insegnato
neanche questo, no, mi ha consolato. 

Vieni qui a spiegare a me
perchè non ho potuto vivere
quel figlio che somiglia a me
ma che tu hai voluto per te.
Prova almeno a convincermi
che per tutto questo esista un perchè,
o cerca almeno di ammettere
che tu, Dio, hai sbagliato con me.

Caro Dio, sono sempre io,
forse adesso hai di fronte il figlio mio;
lo stesso di cui mi hai privato,
lo stesso che non hai risparmiato
davanti agli occhi di un padre tradito.
I suoi occhi si sono sbiaditi
nella memoria di un padre che invecchia
e li ritrovo solo in una fotografia;
di quel figlio rimasto bambino
che un padre non vedrà crescere
il respiro rivive ancora in ogni lacrima mia.

Caro Dio, tu lo saprai
che cosa significhi sopravvivere ad un figlio;
quella corsa contro il tempo
aggrappati ad una speranza,
quella morte improvvisa
che ti lascia senza...
...un pezzo della tua vita,
il figlio della tua carne
ed ogni progetto che si perde nel niente;
e dopo le urla, “mio Dio”
rimane il silenzio di quel figlio mio
al quale piangendo, ancora, non riesco a dire addio.
Rit. x2

RINO



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Il mio tributo a Rino Gaetano, grande cantautore della nostra terra. Una vita che abbiamo scelto di raccontare con le sue stesse canzoni. Ogni strofa rimanda alle parole o al significato di una canzone di Rino. Le parole che troverete nel video indicano la canzone di Rino alla quale quella strofa fa riferimento....in questo modo il grande cantautore crotonese è raccontato attraverso le sue stesse parole. 
Chiude la storia della sua vita un ritornello che ne ricorda la prematura scomparsa e che esalta le virtù di un cantautore scomparso nel pieno di una "guerra di pensieri", come solo i grandi possono fare!!!
Buon ascolto a tutti. Attendo i vostri commenti!!!



Rino
Dario Franco

(Io Scriverò)
Cercavi un mondo diverso
eri un eroe a tempo perso
nell'assurdità di questo universo
Volevi raccontarlo scrivendo
volevi viverlo urlando
in faccia a tutti le sue brutture
le sue camere oscure e le tue paure

(Rare tracce)
Tra le facce della gente, più comune e indifferente
rare tracce tu cercavi di qualcosa di importante
poco o niente ti fruttava la ricerca di importanza
e il tuo canto ti sembrava navigar nell'impotenza

(Le beatitudini)
Molti versi tuoi cantati furono criticati
da chi si meravigliò dei tuoi troppi beati
non capendo che beata è ogni forma di vita
sia essa ricca, umile, santa, profana, breve o smisurata

Rit:
Te ne andasti già a 30 anni
come un militante muore in guerra
in una guerra di pensieri
con i tuoi soli trent'anni
rimarrai nella memoria
oggi più di ieri

(A mano a mano)

A mano a mano perdevi nel pianto
quel tempo di bimbo che nella sua stanza
pur senza soldi gioiva del canto
della primavera e della speranza

(Ma il cielo è sempre più blu)
Alla difesa dei deboli dedicasti la vita
di chi vive in baracca, di chi suda il salario, di chi soffre di più
e la battaglia ideologica non sarà mai terminata
ma c'è chi vive illudendosi che tanto c'è il cielo e che è sempre più blu

(Ad esempio a me piace il Sud)
Quei miti in ricordo di terra natia
di strade di sera col verde bruciato
che portano al mare e che per la via
ti offrono il gusto di un frutto rubato

Rit: (X2)


lunedì 30 gennaio 2012

IL FOLLE VOLO (Inferno XXVI)

Una mia canzone dedicata alla divina commedia:


Un dialogo inventato tra Dante e Virgilio...con un Dante un po' ruffiano e impaurito e un Virgilio saggio che descrive in poche parole i reali significati della Divina Commedia.


BUON ASCOLTO



Eccovi il testo:

Dante:
Mi chiamo Dante
sono nato uno ieri di trent'anni fa
e mal volentieri mi ritrovo bloccato qua
in questa selva oscura,
 tra una lupa e una lonza più in là
e sento la paura
e non so perchè sono qua.
Mi incammino in un viaggio, è un inferno,
chissà dove mi porterà.
Spero solo non duri in eterno
e che qualcuno mi aiuterà.

Virgilio:
Mio caro amico,
io so bene perchè tu sei qui,
tu sei ancora vivo
e dai vivi venisti fin qui
tra noi dannati
a scoprire a che pene all'inferno
ci ha condannati
quel Dio che tu preghi in eterno

Dante:
Caro maestro, Virgilio, sei tu?!
Riconosco i tuoi versi cantati.
Per la vita mia, ti confesso
che quei canti io li ho sempre amati.
Ma dimmi un po'
come puoi esser qui tra i dannati?
Sei poeta tu,
che come te non si son mai veduti.

Virgilio:
Vedi caro amico, se son qui tu l'hai voluto;
Questo è l'inferno tuo e tutto questo tu l'hai creato.
Ma se il tuo paradiso l'hai voluto cristiano
tocca allora l'inferno a chi come me nacque pagano
Io sono qui perchè tu sai che amavo Era
e che a Zeus mostravo una devozione vera
ma tu che sei cristiano, se la mia poesia hai amato
l'amasti troppo poco, perchè mi hai condannato.

Dante:
 Caro maestro, te lo giuro, non so che cosa sia
codesto luogo oscuro, ma non è opera mia
non ti avrei mai voluto né nel limbo ne all'inferno
ma a cantar ti avrei portato per il ciel del padre eterno
Ma ora guidami ti prego
non lasciarmi qui in sventura
guida come fa un maestro
se il suo allievo ha paura.
Guidami perchè io fugga questo amaro loco
mi proteggerà il tuo canto dal bruciarmi con il fuoco.

Virgilio:
Caro amico, stai tranquillo,
io son qui perchè è cristiano
chi ha creato questo loco,
ma se fosse un pagano
ad averlo sì deciso
ora al posto del cristiano
io starei in paradiso.
Io ti guiderò lontano
fino a dove mi hai permesso
ma nel regno del tuo Dio
a me entrar non è concesso.
Lì ti guiderà colei
che di nome fa Beatrice
tu l'amasti tanto in vita
e il tuo amor la benedice.
Per te lei è la madonna
che del cielo ha il diritto,
La chiamasti la tua donna
per il cuor che ti batte in petto,
rappresenta la purezza
col suo corpo ancora pio
che se non l'avesti in vita
può esser solo accanto a Dio.
Ma per arrivare a lei
e al suo amor che è il paradiso
devi fare tanta strada
è il tuo cuor che l'ha deciso.
Dopo questo luogo infausto
che ha le anime dannate
ti tocca prima un altro posto
dove le anime son purgate.

Dante:
Caro maestro non capisco come possa esser mio
il giudizio che il tuo canto non sia degno del mio Dio
ma ora dimmi, te ne prego, come mai quel bel sorriso
di Beatrice, ancora in vita, è già lì nel paradiso?
Non sopporterei di perdere la speranza del suo amore
la mia anima morrebbe per un così gran dolore
la mia vita in un nonsenso credo che trasformerei
e persino del mio Dio la bontà dubiterei.

Virgilio:
Caro amico, stai tranquillo, non temere tutto questo
che il tuo amore è ancora in vita e lo rivedrai presto.
Ma ora ascoltami, ti prego, è importante che io ti dica
cosa sia codesto mondo e lo capirai a fatica.
Questo è il mondo che hai sognato, che da vivo hai immaginato
e chiunque tu vi incontri solo tu ce l'hai voluto.
E se all'inferno hai mandato chi già in vita hai condannato
il paradiso rappresenta ciò che più tu hai amato.
È per questo che il tuo Dio fa da Re nel paradiso
e che per regina hai scelto chi per te ha il più bel sorriso.